Secondo uno studio recente dell’Istituto Fraunhofer, i costi dell’energia solare in combinazione con sistemi di batterie sono ora inferiori rispetto a quelli delle centrali a gas, carbone e persino nucleari di ultima generazione. Questo report annuale, attivo dal 2010, misura il costo medio di produzione per kilowattora (LCOE) di diverse fonti energetiche, e quest’anno ha ampliato l’analisi per includere nuove tecnologie, come l’agrivoltaico e le centrali a idrogeno.
Energia a basso costo: fotovoltaico ed eolico onshore primeggiano
Il Fraunhofer evidenzia come, attualmente, il fotovoltaico e l’eolico onshore in Germania siano le fonti più economiche, con costi variabili tra 4,1 e 9,2 centesimi per kWh. Anche aggiungendo i sistemi di batterie per l’accumulo, i costi rimangono competitivi, oscillando tra 6 e 22,5 centesimi per kWh, a seconda dei costi variabili delle batterie stesse. In Italia, in particolare nel Sud dove l’irradiazione solare è maggiore, i costi potrebbero essere persino più vantaggiosi.
Batterie e accumulo: sempre più economici in prospettiva futura
Lo studio prevede una continua riduzione dei costi per il fotovoltaico fino al 2045. Per i piccoli impianti solari sui tetti si prevede un LCOE tra 4,9 e 10,4 centesimi, mentre per quelli a terra potrebbe scendere fino a 3,1 centesimi per kWh. Anche le batterie di accumulo vedranno una riduzione dei costi, stimati tra 7 e 19 centesimi per kWh se i prezzi scendono ai livelli previsti.
Rinnovabili e bilanciamento della rete
Lo studio risponde anche a chi chiede un sistema flessibile per supportare la transizione alle rinnovabili e garantire stabilità alla rete. Le centrali a biogas e biomassa possono coprire momenti di picco basso, mantenendo l’equilibrio energetico. L’analisi mostra un LCOE per il biogas compreso tra 20,2 e 32,5 centesimi per kWh e per la biomassa tra 11,5 e 23,5 centesimi.