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Direttiva Case Green: la Sostenibilità Negli Edifici.

La Direttiva Case Green, parte integrante del pacchetto di riforme europee Fit For 55, rappresenta un passo avanti cruciale nella transizione verso edifici più efficienti dal punto di vista energetico e sostenibili ambientalmente nell’Unione Europea. Il suo obiettivo è ridefinire il panorama edilizio europeo, riducendo l’uso di combustibili fossili, migliorando l’efficienza energetica degli edifici e riducendo le emissioni di gas serra, con l’ambizioso traguardo di raggiungere un settore edilizio a emissioni zero entro il 2050. Esaminiamo più da vicino le implicazioni tecniche di questa direttiva innovativa.

Il 12 marzo 2024, dopo un intenso anno di negoziati, il Parlamento europeo ha votato a favore dell’approvazione della Direttiva Case Green (Energy Performance of Building Directive, EPBD). Sebbene l’approvazione formale da parte del Consiglio e la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale siano ancora in sospeso, è importante comprendere i dettagli tecnici che questa nuova direttiva porta con sé.

La Direttiva Case Green è parte integrante del pacchetto Fit for 55 (“Pronti per il 55%”), mirato a ridurre le emissioni dell’Unione Europea e a raggiungere l’obiettivo di emissioni zero entro il 2050, attraverso la ristrutturazione e l’efficientamento del patrimonio edilizio europeo e dei sistemi di condizionamento.

Obiettivi Chiave della Direttiva Case Green

La direttiva si propone di ridurre i consumi energetici del 16% entro il 2030, con l’obiettivo ancora più ambizioso di certificare il patrimonio edilizio a emissioni zero entro il 2050, garantendo così la neutralità climatica. Un aspetto cruciale sarà garantire che almeno il 55% della riduzione del consumo di energia primaria derivi dalla riqualificazione degli edifici caratterizzati da prestazioni energetiche inferiori e consumi elevati.

Entro il 2030, è prevista la ristrutturazione del 15% degli immobili non residenziali e entro il 2033, del 26% degli edifici classificati con le prestazioni energetiche più basse. In Italia, dove approssimativamente 12 milioni di edifici residenziali richiedono attenzione, l’attenzione si concentrerà principalmente sui circa 9 milioni di edifici con prestazioni energetiche inferiori.

Edifici di Nuova Costruzione

Gli Stati membri devono garantire che gli edifici di nuova costruzione rispettino gli standard previsti, come ad esempio gli standard a emissioni zero (nZEB):

  • A partire dal 1° gennaio 2028, per gli edifici di nuova costruzione di proprietà pubblica;
  • A partire dal 1° gennaio 2030, per tutti i nuovi edifici, residenziali e non residenziali.

Prima di raggiungere questi obiettivi, gli Stati membri devono assicurarsi che tutti i nuovi edifici rispettino almeno gli standard di energia quasi zero e soddisfino i requisiti minimi di prestazione energetica.

Edifici Esistenti

Gli Stati membri devono prendere misure affinché la prestazione energetica degli edifici soggetti a significative ristrutturazioni sia migliorata, conformandosi ai requisiti minimi di prestazione energetica stabiliti. Devono anche stabilire soglie di prestazione energetica minime e massime per garantire che una percentuale significativa di edifici non superi una certa domanda energetica massima.

Energia Solare negli Edifici

Una delle innovazioni più significative della direttiva riguarda l’installazione di impianti fotovoltaici o solari termici sugli edifici di nuova costruzione e su quelli soggetti a ristrutturazioni importanti. Questo include anche la promozione dell’installazione di sistemi di accumulo energetico, infrastrutture per la ricarica dei veicoli elettrici e altre tecnologie sostenibili.

L’implementazione di tali misure segue una tabella di marcia precisa, con scadenze che richiedono l’adozione rapida e diffusa di tecnologie solari nei prossimi anni.

La Direttiva Case Green rappresenta un passo deciso verso un futuro più sostenibile per l’Unione Europea, ponendo le basi per un settore edilizio che sia sia energeticamente efficiente che rispettoso dell’ambiente.