La transizione energetica è uno dei temi più centrali nell’economia globale del XXI secolo. Mentre i governi accelerano su decarbonizzazione e neutralità climatica, anche gli investitori stanno spostando capitali verso settori più sostenibili. Tra questi, spiccano le energie rinnovabili, e in particolare gli ETF tematici (Exchange Traded Fund) legati a questo comparto.
Ma cosa sono esattamente? E perché se ne parla sempre di più?
Cosa Sono gli ETF sulle Energie Rinnovabili
Gli ETF sono strumenti finanziari che replicano l’andamento di un indice, ovvero un paniere di titoli rappresentativo di un determinato settore. Nel caso degli ETF green, si tratta spesso di società coinvolte nella produzione, distribuzione o innovazione nel campo delle energie rinnovabili: solare, eolico, idroelettrico, geotermico e tecnologie emergenti come l’idrogeno o lo stoccaggio energetico.
Questi ETF sono quotati in Borsa come normali azioni e consentono agli investitori di accedere con facilità a un intero settore, evitando di dover selezionare singolarmente le aziende in cui investire.
Perché Cresce l’Interesse per gli ETF Green
Ci sono almeno tre motivi principali:
- Investimento sostenibile: molti risparmiatori desiderano oggi allineare i propri investimenti ai propri valori, sostenendo imprese che operano in linea con gli obiettivi ESG (ambientali, sociali e di governance).
- Megatrend globale: la lotta al cambiamento climatico è una delle sfide più rilevanti del nostro tempo. I governi hanno stanziato miliardi di euro e dollari per incentivare le energie rinnovabili (dall’Inflation Reduction Act statunitense al Green Deal europeo).
- Performance potenziale: sebbene il settore sia stato soggetto a volatilità (soprattutto nel 2022-2023), le prospettive di lungo periodo restano interessanti. Secondo l’Agenzia Internazionale per l’Energia, le rinnovabili diventeranno la principale fonte di elettricità entro il 2030.
Pro e Contro degli ETF Rinnovabili
Vantaggi:
- Diversificazione tematica: un singolo ETF può includere decine di aziende attive in diversi segmenti del settore.
- Gestione passiva: nessun gestore che seleziona attivamente i titoli; l’ETF segue l’indice, con costi più contenuti.
- Accessibilità: si acquistano come qualsiasi azione, anche con piccoli capitali iniziali.
- Flessibilità geografica: si può investire su scala globale, europea, americana o asiatica, a seconda dell’ETF scelto.
Rischi e limiti:
- Alta volatilità: il comparto è ancora giovane, e le aziende in fase di crescita possono avere margini ridotti o profitti incerti.
- Rischi normativi e tecnologici: incentivi, regolamenti e innovazioni possono cambiare rapidamente, penalizzando interi sotto-settori.
- Possibili sovrapprezzi: nei momenti di euforia del mercato, gli ETF green possono essere “surriscaldati” rispetto ai fondamentali.
Esempi di ETF sulle Energie Rinnovabili
- iShares Global Clean Energy (ICLN): uno dei più noti, investe in circa 100 aziende globali nel settore dell’energia pulita.
- Lyxor New Energy (NRJ): focalizzato sull’energia da fonti alternative, include sia utility che produttori tecnologici.
- Invesco Solar ETF (TAN): specializzato nel solare, con forte esposizione agli Stati Uniti e alla Cina.
- L&G Clean Energy UCITS ETF: seleziona aziende che contribuiscono in modo innovativo alla transizione energetica.
In Sintesi
Gli ETF sulle energie rinnovabili permettono di investire nel futuro dell’energia e della sostenibilità ambientale, con strumenti accessibili, diversificati e trasparenti. Non sono esenti da rischi, soprattutto nel breve periodo, ma rappresentano una soluzione coerente per chi crede in un futuro low carbon e cerca opportunità oltre i settori tradizionali.